mercoledì 5 marzo 2025

Buy And Hold

Il mito del Buy and Hold: Quando detenere un asset per sempre è un errore

Ciao a tutti, e benvenuti in questo nuovo episodio.

Oggi ho voluto dedicare spazio ad un argomento molto dibattuto, ma che  resta cruciale per avere successo sul lungo termine.
Sto parlando del concetto di Buy And Hold.

Il concetto di "buy and hold" è uno dei pilastri più diffusi negli investimenti. L'idea è semplice: acquistare un asset solido e mantenerlo nel tempo, indipendentemente dalle oscillazioni di mercato, magari conprando progressivamente un maggiore numero di quote periodicamente o quando l'asset subisce delle forti perdite

Se è correto,  da un lato, il fatto di avere pazienza durante le varie fasi di un ciclo economico, e di non farsi prendere dalle emozioni vendendo tutto rovinosamente quando il mercato storna, è altrettanto corretto segnalare che anche l'esatto opposto, ovvero l'applicazione sistematica di questa strategia non è infallibile, soprattutto quando si applica ad asset altamente concentrati. La storia è piena di esempi di aziende che sembravano indistruttibili, ma che col tempo hanno perso valore o addirittura sono crollate. In questo articolo analizzeremo tre casi emblematici: Telecom Italia, Monte dei Paschi di Siena ed Evergrande.

Caso studio 1: Telecom Italia

Negli anni '90, Telecom Italia era il colosso delle telecomunicazioni in Italia, un’azienda considerata una roccaforte per gli investitori. Tuttavia, la combinazione di scelte strategiche discutibili, un forte indebitamento e l’arrivo di nuovi competitor ha minato il suo valore nel tempo. Chi ha mantenuto le azioni Telecom per decenni ha visto un drastico calo del proprio investimento. Questo dimostra che anche le aziende leader possono declinare quando non riescono ad adattarsi ai cambiamenti del mercato.



Guardate come dopo aver toccato il massimo di 10 Euro per azione nel 2000, il titolo ha costantemente perso terreno arrivando addirittura ad un livello inferiore dalla sua originaria quotazione


Caso studio 2: Monte dei Paschi di Siena

Monte dei Paschi di Siena è una delle banche più antiche del mondo, fondata nel 1472. Per molto tempo è stata considerata una realtà solida e prestigiosa. Tuttavia, scelte gestionali errate, acquisizioni discutibili e una cattiva gestione del rischio hanno portato la banca sull'orlo del fallimento. Gli investitori che hanno continuato a detenere le azioni di MPS hanno subito enormi perdite, scoprendo sulla propria pelle che anche un brand storico non garantisce la sicurezza di un investimento.


Anche in questo caso, stiamo parlando di un gruppo bancario che in passato era stato considerato come solido ed affidabile;
Ricordo, tra l'altro, che il gruppo nel 2017 aveva ricevuto aiuti dichiarati per 5.4 Miliardi di Euro.


https://www.ilsole24ore.com/art/salvataggio-mps-aiuti-pubblici-54-miliardi-privati-43-miliardi-AEL2H7qB?refresh_ce=1


Caso studio 3: Evergrande

Il colosso immobiliare cinese Evergrande è un esempio perfetto di come la crescita esponenziale possa nascondere fragilità strutturali. Per anni ha cavalcato il boom del mercato immobiliare cinese, finanziandosi con un indebitamento eccessivo. Quando il settore ha iniziato a rallentare, l'azienda si è trovata in una crisi di liquidità senza precedenti, mettendo a rischio milioni di investitori. Questo caso dimostra che detenere a lungo un'azienda senza monitorarne i fondamentali può portare a perdite devastanti.

A differenza degli altri due casi, quello di Evergrande è stato ancora più rovinoso;

Difatto ha portato ad una crisi strutturale del settore edilizio in Cina che insieme all'ondata di Covid 2019  e le relative misure restrittive hanno contribuito enormemente alla fuga di capitali esteri dal mercato Cinese, strappo che sta venendo ricucito con delle importanti sovvenzioni statali.


A differenza di Monte dei Paschi, Evergrande il 29 Gennaio 2024è stata dichiarata "fallita" dal tribunale di Hong Kong che ha constatato le enormi pressioni dei creditori esteri.


https://www.ilsole24ore.com/art/evergrande-non-nuovo-caso-lehman-ma-test-importante-AFyk9XXC


Un'alternativa più sicura: gli indici diversificati

Se detenere asset singoli può risultare rischioso, una strategia più resiliente è investire in indici diversificati come l'MSCI World. Questo indice rappresenta centinaia di aziende in tutto il mondo, riducendo drasticamente il rischio specifico legato a singole imprese. Anche nel difficile decennio 2000-2010, caratterizzato dallo scoppio della bolla dot-com e dalla crisi finanziaria del 2008, l'MSCI World ha mostrato una ripresa nel lungo periodo. Diversificare significa mitigare le perdite di alcuni settori con le crescite di altri, rendendo il buy and hold molto più efficace e sostenibile nel tempo.

Quindi, niente Buy and Hold??NO!

Il buy and hold è una strategia che funziona in alcuni casi, ma non è sempre vincente, specialmente con asset singoli e concentrati. L'errore comune è credere che ciò che è forte oggi lo sarà per sempre, e che un asset in perdita, con la dovuta pazienza, possa quasi sempre riprendersi.

La realtà dimostra che le aziende possono cambiare, i mercati possono evolversi e ciò che sembrava sicuro può diventare un disastro finanziario. Per questo motivo, è fondamentale monitorare periodicamente gli investimenti, diversificare il portafoglio e non cadere nell'illusione di detenere un asset "a vita".

La lezione da imparare? L’investimento è un processo dinamico, non statico. E a volte, vendere è la scelta più saggia.

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