martedì 8 aprile 2025

Intervista ai Popular Investor episodio 1

Ciao a tutti,
E benvenuti in questo primo episodio di questo nuovo format dove intervisteremo i nostri utenti di eToro!


Per il primo episodio abbiamo qui con noi David Bonachea e Alessio Bini,  noti con gli User di Bonacasino e Avenza Capital.

Due Trader molto diversi...
Ne vedremo delle belle!


Doverosa premessa: voglio ringraziarvi per aver accettato l'invito a realizzare questo post.
Senza di voi sarebbe stato semplicemente impossibile

Partiamo con una serie di domande a cui i nostri colleghi si sono sottoposti, e di seguito verranno riportate le loro risposte. 


1) ROMPIAMO IL GHIACCIO! RACCONTATECI UN Pò CHI SIETE, COSA FATE NELLA VITA E QUALI SONO LE VOSTRE PASSIONI.


Alessio: Mi chiamo Alessio, ho 42 anni e nella vita di tutti i giorni lavoro come commesso in un piccolo negozio non lontano dal centro città.
Adoro gli animali, sono vegetariano e da sempre ho una grande passione per la cultura slava, in particolare russa. Adoro la letteratura russa dell’800, in particolare Turgenev.


David: Mi chiamo David Bonachea, sono certificato come gestore patrimoniale e di investimenti internazionale. Mi distinguo per la mia gestione multi-asset, poiché opero sia con reddito variabile che con reddito fisso, materie prime e liquidità.


2) COSA TI HA PORTATO AD APPASSIONARTI DI FINANZA? E SUCCESSIVAMENTE SU ETORO?


Alessio: Provengo da una famiglia contadina e sono stato educato con l’idea di dover sempre risparmiare per fronteggiare le incertezze del futuro, non tutti gli anni i raccolti sono generosi ed abbondanti! Una volta entrato nel mondo del lavoro però ho voluto trovare un modo per permettere ai miei risparmi di crescere nel tempo anche quando dormivo. Le soluzioni che inizialmente mi proponevano in Posta erano deludenti in termini di profitto (parlo dei buoni fruttiferi). Allora ho cominciato a documentarmi, informarmi e alla fine sono approdato, nel 2018, ad Etoro.


David: Ero un giocatore di poker professionista e, dopo la regolamentazione fiscale di questo sport (molti anni fa), alcuni dei miei amici professionisti si sono trasferiti in questo mondo degli affari. Ho deciso di seguirli, anche se con cautela, allenandomi per quattro anni prima di entrare





3) SII SINCERO...HAI ALTRI BROKER OLTRE A ETORO?

Alessio: In passato avevo provato Plus500 ma l’ho trovato un po’ macchinoso. Per non parlare poi del fatto che le operazioni sono obbligatoriamente in leva.
Parte dei miei risparmi li faccio gestire a Poste italiane attraverso dei pac che mi danno rendimenti in linea con il benchmark (SPX500). Di questi loro prodotti sono soddisfatto.


David: Non direi, se non ler un utilizzo molto sporadico, il 99,99% dei miei investimenti sono all'interno di eToro




4) QUALI SONO LE PIù GRANDI LEZIONI CHE HAI IMPARATO IN QUESTO PERCORSO, SIA A LIVELLO FINANZIARIO CHE PERSONALE?


Alessio: A livello finanziario ho imparato il potere dell’interesse composto. Potere che non può dipanarsi se non si ha disciplina, prudenza e polso fermo. Non si tratta di avere una strategia monolitica ed immutabile fin dal primissimo giorno. Non si può neppure diventare però una banderuola al vento pronta a correre dietro a qualunque strillone.
A livello personale ho compreso che bisogna imparare ad avere il coraggio di provarci senza però trasformare ogni cosa in una questione personale. Intestardirsi non serve a nulla, a volte bisogna avere il coraggio di lasciar andare la presa.


David: Ascoltare le persone anziane, più saggie, ascolta le persone noiose e sii di mentalità aperta.

Bisigna essere consapevoli  di chi siamo realmente, nel nostro inconscio, e che nel mercato non siamo niente e nessuno. Questo può essere estrapolato alla vita di tutti i giorni.


5) QUALE è STATA LA TUA PEGGIORE DECISIONE DI INVESTIMENTO, E COSA HAI IMPARATO DA ESSA?

Alessio: Un buon esempio in cui ho dovuto (anzi, voluto) lasciare la presa è stata con Xrp. I primi due anni del mio percorso di investimento sono stati tempestosi e alla fine mi avvicinai a questa “cripto-cosa” (sarò polemico ma credo che il termine valuta venga utilizzato con troppa leggerezza). Per farla breve il denaro, mese dopo mese, non cresceva e mi accorsi che il progetto più interessante di Ripple (interessante per le banche soprattutto) era Xcurrent, un prodotto che non ha bisogno dei token per funzionare. Inutile dire che ho scaricato Xrp appena nel 2019 le cose hanno iniziato ad andare bene. Fortunatamente ne uscii indenne (avevo perso tempo è vero ma avevo imparato la lezione). A quel punto iniziai un lento percorso di costruzione del mio portafoglio. Ci sono voluti anni ma alla fine ho creato un portafoglio che mi piace, un portafoglio di investimenti per il lungo periodo (lo considero una sorta di fondo pensione) basato soprattutto su titoli tecnologici, settorialmente e geograficamente comunque diversificato, e tre ETF in leva. Attualmente questo portafoglio è privato (ripeto è un fondo pensione in miniatura dove faccio acquisti a cadenza trimestrale con l’obiettivo di ottenere un guadagno annuale medio intorno al 15%) mentre, dal 2023, ho aperto un secondo account (è possibile farlo a patto di avere una strategia diversa rispetto al primo), vale a dire AvenzaCapital.
AvenzaCapital è un portafoglio che definirei sperimentale, sicuramente un portafoglio in cui faccio trading (ovvero operazioni tendenzialmente a breve termine e a fini speculativi), principalmente lavorando con ETF in leva, ed in cui mi pongo il duplice obiettivo di tenere il portafoglio annualmente in profitto e di riuscire, mese per mese, a incassare denaro fresco da operazioni chiuse in verde. L’analisi tecnica è la mia bussola principale.
Su AvenzaCapital ho ovviamente fatto tesoro delle lezioni imparate con il primo account e questo mi ha permesso di evitare tutta una serie di trappole. Chiaramente non mi considero ancora soddisfatto delle prestazioni ma confido di affinare il metodo in tempi brevi. Vorrei arrivare ad una situazione in cui con una manciata di ETF in leva sfrutto quelle 3-5 grandi opportunità che normalmente un anno può offrire.


David: Direi l'eccesso di Fiducia;Per fortuna mi è andata bene, ma poteva finire molto male. Il fatto di non diversificare e concentrarsi su un asset o una tendenza e pensare che nulla possa andare storto, e che se crolla dovrei semplicemente comprarne di più. 

Oggi capisco che non è così e che è fondamentale un corretto utilizzo della diversificazione


6) REPUTI MIGLIORABILE IL SISTEMA DEI POPULAR INVESTOR? SE SI, HAI QUALCHE IDEA COSTRUTTIVA?


Alessio: Onestamente il programma mi sembra ben strutturato, tuttavia credo che sia il livello cadet che quello champion meritino un sostegno economico in più in modo da incentivare, anche con poco si intende, coloro che hanno voglia di mettersi in gioco


David: C'è sempre spazio per miglioramenti. Il sistema attualmente è progettato per vedere solo i profili più rischiosi e, beh, direi che ci stanno lavorando


6) PER ALESSIO: COSA NE PENSI DEL PORTAFOGLIO DI DAVID? CONSIGLIERESTI DI COPIARLO AI TUOI AMICI? (LA SECONDA è FACOLTATIVA!)


Alessio: Il portafoglio di David è solido e ben costruito. David mi sembra una persona seria e capace che ha saputo tenere la rotta anche durante periodi complicati. Credo che sia un Popular Investor da raccomandare per la copia in modo da dare solidità e continuità al portafoglio.


7) PER DAVID: E TU COSA PENSI DEL PORTAFOGLIO DI ALESSIO? LO COPIERESTI SE NON FOSSI AUTONOMO?


David: Abbiamo un approccio simile poiché condividiamo la prima posizione, anche se nel suo caso con leva finanziaria. Se non fossi così coinvolto e fossimo agli inizi, opterei sicuramente per copiare Alessio. Perché otterresti le sue stesse prestazioni e senza dover spendere tempo, potendo utilizzare quel tempo per ottenere più capitale da investire, il che farebbe una grande differenza.


8) ESPRIMETE UN ASPETTO CHE AMMIRATE DELL'ALTRO, SENZA SMANIE GRAZIE !!


Alessio: David ha un drawdown giornaliero medio inferiore ad 1,5%, è un risultato invidiabile per un portafoglio che comunque mantiene una certa dinamicità.


David: Mi piace la sua biografia. Investe a modo suo e se vuoi copiarlo, lo copi. Non invia messaggi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, dicendo che è il migliore e che dovrebbero copiarlo.

(Cosa che peraltro tollero poco anche io....scusate l'intromissione!)





9) PENSATE DI ESSERE STATI COMPRESI DALLA COMMUNITY,IN GENERALE?


Alessio: Non del tutto ma onestamente è una cosa che capisco. Servono risultati tangibili frutto della strategia che uno si è proposto di implementare. Riconosco di non essere ancora arrivato a quel punto con AvenzaCapital.


David: Direi di sì, che gli investitori più orientati al lungo termine e meno speculativi comprendono la mia posizione e la accettano. Il problema per me è che ci sono molti più speculatori (nuovi profili con poco capitale che cercano di guadagnare molto) che investitori (che sanno gestire il rischio e investire con buon senso)


10) GLI HATERS..QUESTI FURBETTI! VI SIETE MAI SCONTRATI CON QUALCUNO DI LORO? VUOI RACCONTARCI COME è FINITA? (SPERO NON A BOTTE!)


Alessio: Onestamente evito le discussioni, soprattutto perché vedo che su Etoro, come su altri social network e persino nella vita reale, ci sono persone pronte ad infiammarsi per delle sciocchezze. La cosa bella della finanza è che quello che conta sono i risultati concreti, le chiacchiere non servono a nulla. Vale la regola del verba volant, pecunia manent!!

David: Non ne ho incontrato nessuno, normalmente sono profili privati ​​che si nascondono sotto l'anonimato. Per fortuna li ho a malapena


E ORA LA DOMANDA FINALE... VI SIETE DIVERTITI IN QUESTA INTERVISTA?


Alessio: Molto! E’ davvero bello vedere qualcuno che si interessi al mio portafoglio, alle mie esperienze e che voglia dare un contributo positivo e costruttivo alla community. Sono iniziative che Etoro dovrebbe sostenere


David: Grazie per l'intervista, è stato divertente e spero che i lettori si siano divertiti. Saluti e ricorda: "La pazienza è l'arte di nascondere la tua impazienza



Ragazzi, siamo giunti al termine dell'intervista.
Posso dirvi che ho una ottima opinione sia di David che di Alessio, perché durante il mio percorso si sono rivelate delle persone molto aperte al dialogo e al confronto, anche quando non avevamo le stesse idee, e da cui ho imparato molto.

Spero che questo tipo di contenuto sia stato di vostro gradimento,  perché è davvero un impegno quello di creare qualcosa di originale, e imbastire in modo adeguato il tutto, ma onestamente trovo tutto questo magnifico.
Poterci conoscere in modo molto più personale di quanto mostrato all'interno della community è davvero bello e arricchente.
Spero di potervi portare molti altri utenti in futuro 😀

Vi auguro un Buon Proseguimento

Grazie della visita!
Gioele


lunedì 10 marzo 2025

Diversificazione...fatta bene!

 DIVERSIFICAZIONE

Ciao a tutti, cosa vi viene in mente quando si parla di diversificazione?

Qualcuno vi dirà che è quella pratica messa in atto per non concentrare tutto il nostro capitale all'interno di un unico bene, al fine di evitare un tracollo qualora le cose non andassero come previsto.
Non ha ben chiaro in che modo vada attuata ma la percepiscono come un qualcosa di utile per raggiungere lo scopo
Giusto no? 

Qualcun'altro vi dirà che ne ha sentito parlare, perchè si è informato su molti libri, su molti autori e dai contenuti didattici presenti su youtube: una forma di protezione indispensabile per proteggerci da danni irrimediabili. 
Bene!

Poi esistono i bastian contrario,  coloro che hanno un'opinione totalmente atipica e vi diranno che la diversificazione, come diceva "un certo Bufett" è soltanto una protezione contro l'ignoranza, perchè se uno sa realmente quello che sta facendo, diversificando stai solamente diluendo in varie atività il tuo rendimento e quindi stai di fatto "perdendo soldi" diversificando.

Insomma, come ogni Macro Argomento che si rispetti, partendo dalla forma del globo terrestre e dalla creazione dell'uovo prima ( o dopo...boh!) della Gallina, anche questo è un tema che divide e dove tutti potremmo avere potenzialmente ragione.





Ora però, addentriamoci dritti al punto e capiamo esattamente di cosa stiamo parlando.
Secondo Wikipedia, la diversificazione  "consiste in una riduzione della rischiosità del suo rendimento, legata alla presenza di più attività finanziarie, i cui rendimenti non sono perfettamente correlati, all'interno del portafoglio stesso".

Quindi, all'atto pratico, consiste nell'aggiungere o nel dividere  le varie classi di investimento non legate tra loro, allo scopo di ridurne il rischio complessivo.



Ma siamo così sicuri che questo concetto, così tanto spiegato e dibattuto, venga messo in pratica nel modo corretto? Perchè un conto è il fatto di sapere in linea teorica una cosa, l'altro è il mettere in pratica la nozione acquisita come si deve.




CHI SONO E COME SI COMPORTANO LE VARIE ASSET CLASS?

Azioni: Il vero motore di crescita di un portafoglio: tendono a salire nei periodi di crescita economica e scendere in quelli di recessione.

Il loro apporto è fondamentale per una crescita del proprio capitale, poichè sono la classe di attività con il maggiore rendimento atteso.

In ogni scenario di lungo periodo, con qualsiasi semplice backtest potremmo vedere come le azioni hanno sovraperformato qualsiasi altro asset; tuttavia comportano una dose di volatilità (un classico indice MSCI WORLD può perdere anche il 5% in una singola sessione, non è così raro) che spesso viene "limata" attraverso l'impiego delle obbligazioni 

Obbligazioni governative (bond): In questo articolo menzionerò solo i Bond Governativi, potremo dedicare altri post sulle varie tipologie di obbligazioni.

Questa Asset Class è molto considerata poichè  spesso si muove in direzione opposta alle azioni.

Infatti, nei periodi di forte recessione, o di forte incertezza  i Bond Governativi hanno rappresentato un'ancora di salvezza poichè gli investitori tendono a privilegiare gli investimenti ritenuti più stabili e sicuri rispetto alle azioni.

Tuttavia, gli scenari di forte inflazione e con un rialzo repentino dei tassi di interesse ( come abbiamo visto nel 2022), ha messo a dura prova i portafogli con la classica struttura 60/40 poichè insieme ad un calo dell'azionario abbiamo assistito ad un parallelo crollo dei prezzi dei bond governativi, soprattutto quelli a scadenza più lunga,  maggiormente sensibili alle dinamiche dei tassi. 


Notate l'andamento differende nel tempo e come nel 2022 i Bond non sono stati di aiuto nel mitigare la volatilità .


Questo scenario, che non si vedeva da diversi anni sui mercati, ha fatto riapprezzare la prossima Asset Class che ha saputo districarsi in scenari di alta inflazione, dopo un decennio dormiente;


Materie prime (oro, petrolio, rame, ecc.): Abbiamo un sacco di materie prime scambiabili sui mercati; Quello che ci serve sapere oggi, è che ogni commodities ha un andamento proprio, che tiene conto della domanda e dell'offerta, oltre alle previsioni future sul loro prezzo che vengono regolarmente riviste e a fattori di natura geopolitica.



Dopo un decennio "dormiente" (2009/2020), le materie prime sono tornate ad apprezzarsi in seguito allo shock causato dal Covid 2019 che ha minacciato gli approvvigionamenti e la successiva ondata inflattiva dovuta alle successive politiche monetarie 


Sappiamo bene che hanno una certa correlazione con il ciclo economico e spesso il loro andamento è  correlato con le azioni, ma in scenari di sorprese inflattive hanno nuovamente dimostrato che detenerne in percentuali mirate, data la loro alta volatilità, può aiutarci a limitare le perdite e la volatilità dove non bastano le obbligazioni senza compromettere i rendimenti finali.





L'oro, a differenza di tutte le materie prime, merita un discorso ed un grafico a parte.
Si è sempre contraddistinto come bene rifugio durante le turbolenze e questo paragone con l'indice Americano ne è una evidente conferma.



Criptovalute: Asset digitali, in reatà le più giovani della classe.
Il loro principale esponente è Bitcoin, un asset decentralizzato con una quantità di erogazione limitata a 21 Milioni di Token, e ad oggi la prima criptovaluta per capitalizzazione ed importanza.

Sono ancora molto dibattute, poichè per alcuni investitori rappresentano il futuro mentre per altri non sono altri che un mero asset speculativo.

Ci sono molti altri progetti, cito per importanza Ethereum, Solana, Cardano e Ripple.

Ad oggi, nonostante tutto, l'intero ecosistema cripto è fortemente influenzato dal sentiment di mercato, che passa da stati di estrema euforia a momenti di estremo panico; essendo ancora asset relativamente piccoli e considerati (a ragione) molto rischiosi dal mercato, il loro valore può tranquillamene oscillare del 10/15% in un giorno di contrattazione: attenzione direi!!


IL MITO DELLA DIVERSIFICAZIONE CHE NON DIVERSIFICA

Prendiamo un esempio pratico: i portafogli più comuni su eToro

Molti investitori pensano di essere ben diversificati solo perché detengono asset con nomi diversi. Un portafoglio tipico potrebbe includere:

  1. - ETF su S&P 500
  2. - ETF su Nasdaq 100
  3. - Bitcoin
  4. - Un mix di criptovalute

A prima vista, sembra una buona diversificazione. 
Tuttavia è l'esempio perfetto di come una apparente diversificazione sia in realtà colma di strumenti rindondanti tra loro!
Infatti, se analizziamo bene:

1. S&P 500 e Nasdaq 100 hanno molte sovrapposizioni: il peso delle prime partecipazioni in realtà non è così differente, di conseguenza ad oggi così non stiamo diversificando un bel nulla!

Guardando le prime dieci partecipazioni dall'etf di Ishares che replicano lo Standard and Poor's, corrispondente al ticker CSSPX ,troviamo questi grandi attori:


Prime 10 partecipazioni

Peso delle prime 10 partecipazioni
su 503
37,61%
Apple
7,61%
NVIDIA Corp.
6,74%
Microsoft Corp.
6,31%
Amazon.com, Inc.
4,14%
Meta Platforms
2,57%
Tesla
2,33%
Alphabet, Inc. A
2,23%
Broadcom
2,20%
Alphabet, Inc. C
1,83%
Berkshire Hathaway, Inc.
1,65%



Mentre se ci focalizzato su un etf, per coerenza sempre di ishares, che replica il Nasdaq, ticker CNDXL,   troveremo queste partecipazioni:




Prime 10 partecipazioni

Peso delle prime 10 partecipazioni
su 101
52,43%
Apple
9,76%
NVIDIA Corp.
8,62%
Microsoft Corp.
8,09%
Amazon.com, Inc.
5,96%
Broadcom
4,66%
Tesla
3,88%
Meta Platforms
3,30%
Alphabet, Inc. A
2,86%
Alphabet, Inc. C
2,73%
Costco Wholesale
2,57%

Fonte: Just Etf.


È evidente come le principali partecipazioni siano quasi identiche, portando i due indici a muoversi in modo molto simile nei vari scenari.


Ok ma io ho anche le cripto!



Bè, brutta notizia: Bitcoin e le criptovalute sono spesso correlate al tech, e quando il tech sale tendono a salire in modo maggiore, così come quando il Nasdaq scende, il comparto crolla vertiginosamente;
Durante i crolli del 2022 hanno dimostrato di non essere ancora considerate come un bene rifugio, se mai lo saranno realmente, vista La loro natura altamente speculativa.






inoltre le altcoin seguono Bitcoin più di quanto si pensi: Viene detto che quando Bitcoin tossisce  le Altcoin prendono il raffreddore, e vi assicuro che è proprio così.
Sicuramente acquistando un mix di Token stiamo prendendo un minore rischio specifico, ma diversficare è tutt'altra cosa.


CONCLUSIONE: STAI DAVVERO DIVERSIFICANDO?

Alla fine, diversificare non significa solo aggiungere strumenti con nomi diversi. Se hai Nasdaq, S&P 500 e Bitcoin, non stai riducendo il rischio, stai solo creando dei doppioni.

La vera diversificazione è costruire un portafoglio in cui gli asset abbiano rendimenti non perfettamente correlati.

Vi mostro alcuni esempi dei più classici Lazy Portfolio che possiamo tranquillamente replicare in modo passivo.
Come vediamo, ogni classe di attività è presente in una quantità precisa e considerata per garantire il suo apporto nel modo corretto.
Ovviamente non voglio dire che vadano seguiti alla lettera, perchè ognuno di noi ha obbiettivi diversi.
Tuttavia, il principio su cui si basano risiede nel detenere varie classi  decorrelate tra loro per potersi adattare al meglio in vari scenari economici.
Questi rappresentano un ottimo esempio di diversificazione reale



Ecco il Golden Butterfly portfolio




Oppure il famosissimo All Weather 




Ed ecco il Permanent Portfolio. 




Voglio terminare con un aspetto molto importante: La Diversificazione non permette di incrementare i guadagni.
Semplicemente,  non è questo il suo vero scopo, come molti erroneamente sostengono.

Di fatto, il suo vero scopo risiede nel mitigare la volatilità, ed evitare perdite definitive limitando al minimo i rischi specifici permettendoci di raggiungere al meglio i nostri obbiettivi.

Vi ringrazio per la lettura, e come sempre vi auguro un Buon Proseguimento.

Gioele






mercoledì 5 marzo 2025

Buy And Hold

Il mito del Buy and Hold: Quando detenere un asset per sempre è un errore

Ciao a tutti, e benvenuti in questo nuovo episodio.

Oggi ho voluto dedicare spazio ad un argomento molto dibattuto, ma che  resta cruciale per avere successo sul lungo termine.
Sto parlando del concetto di Buy And Hold.

Il concetto di "buy and hold" è uno dei pilastri più diffusi negli investimenti. L'idea è semplice: acquistare un asset solido e mantenerlo nel tempo, indipendentemente dalle oscillazioni di mercato, magari conprando progressivamente un maggiore numero di quote periodicamente o quando l'asset subisce delle forti perdite

Se è correto,  da un lato, il fatto di avere pazienza durante le varie fasi di un ciclo economico, e di non farsi prendere dalle emozioni vendendo tutto rovinosamente quando il mercato storna, è altrettanto corretto segnalare che anche l'esatto opposto, ovvero l'applicazione sistematica di questa strategia non è infallibile, soprattutto quando si applica ad asset altamente concentrati. La storia è piena di esempi di aziende che sembravano indistruttibili, ma che col tempo hanno perso valore o addirittura sono crollate. In questo articolo analizzeremo tre casi emblematici: Telecom Italia, Monte dei Paschi di Siena ed Evergrande.

Caso studio 1: Telecom Italia

Negli anni '90, Telecom Italia era il colosso delle telecomunicazioni in Italia, un’azienda considerata una roccaforte per gli investitori. Tuttavia, la combinazione di scelte strategiche discutibili, un forte indebitamento e l’arrivo di nuovi competitor ha minato il suo valore nel tempo. Chi ha mantenuto le azioni Telecom per decenni ha visto un drastico calo del proprio investimento. Questo dimostra che anche le aziende leader possono declinare quando non riescono ad adattarsi ai cambiamenti del mercato.



Guardate come dopo aver toccato il massimo di 10 Euro per azione nel 2000, il titolo ha costantemente perso terreno arrivando addirittura ad un livello inferiore dalla sua originaria quotazione


Caso studio 2: Monte dei Paschi di Siena

Monte dei Paschi di Siena è una delle banche più antiche del mondo, fondata nel 1472. Per molto tempo è stata considerata una realtà solida e prestigiosa. Tuttavia, scelte gestionali errate, acquisizioni discutibili e una cattiva gestione del rischio hanno portato la banca sull'orlo del fallimento. Gli investitori che hanno continuato a detenere le azioni di MPS hanno subito enormi perdite, scoprendo sulla propria pelle che anche un brand storico non garantisce la sicurezza di un investimento.


Anche in questo caso, stiamo parlando di un gruppo bancario che in passato era stato considerato come solido ed affidabile;
Ricordo, tra l'altro, che il gruppo nel 2017 aveva ricevuto aiuti dichiarati per 5.4 Miliardi di Euro.


https://www.ilsole24ore.com/art/salvataggio-mps-aiuti-pubblici-54-miliardi-privati-43-miliardi-AEL2H7qB?refresh_ce=1


Caso studio 3: Evergrande

Il colosso immobiliare cinese Evergrande è un esempio perfetto di come la crescita esponenziale possa nascondere fragilità strutturali. Per anni ha cavalcato il boom del mercato immobiliare cinese, finanziandosi con un indebitamento eccessivo. Quando il settore ha iniziato a rallentare, l'azienda si è trovata in una crisi di liquidità senza precedenti, mettendo a rischio milioni di investitori. Questo caso dimostra che detenere a lungo un'azienda senza monitorarne i fondamentali può portare a perdite devastanti.

A differenza degli altri due casi, quello di Evergrande è stato ancora più rovinoso;

Difatto ha portato ad una crisi strutturale del settore edilizio in Cina che insieme all'ondata di Covid 2019  e le relative misure restrittive hanno contribuito enormemente alla fuga di capitali esteri dal mercato Cinese, strappo che sta venendo ricucito con delle importanti sovvenzioni statali.


A differenza di Monte dei Paschi, Evergrande il 29 Gennaio 2024è stata dichiarata "fallita" dal tribunale di Hong Kong che ha constatato le enormi pressioni dei creditori esteri.


https://www.ilsole24ore.com/art/evergrande-non-nuovo-caso-lehman-ma-test-importante-AFyk9XXC


Un'alternativa più sicura: gli indici diversificati

Se detenere asset singoli può risultare rischioso, una strategia più resiliente è investire in indici diversificati come l'MSCI World. Questo indice rappresenta centinaia di aziende in tutto il mondo, riducendo drasticamente il rischio specifico legato a singole imprese. Anche nel difficile decennio 2000-2010, caratterizzato dallo scoppio della bolla dot-com e dalla crisi finanziaria del 2008, l'MSCI World ha mostrato una ripresa nel lungo periodo. Diversificare significa mitigare le perdite di alcuni settori con le crescite di altri, rendendo il buy and hold molto più efficace e sostenibile nel tempo.

Quindi, niente Buy and Hold??NO!

Il buy and hold è una strategia che funziona in alcuni casi, ma non è sempre vincente, specialmente con asset singoli e concentrati. L'errore comune è credere che ciò che è forte oggi lo sarà per sempre, e che un asset in perdita, con la dovuta pazienza, possa quasi sempre riprendersi.

La realtà dimostra che le aziende possono cambiare, i mercati possono evolversi e ciò che sembrava sicuro può diventare un disastro finanziario. Per questo motivo, è fondamentale monitorare periodicamente gli investimenti, diversificare il portafoglio e non cadere nell'illusione di detenere un asset "a vita".

La lezione da imparare? L’investimento è un processo dinamico, non statico. E a volte, vendere è la scelta più saggia.

sabato 1 marzo 2025

Etf Tematici e Considerazioni

Ciao a tutti, 

E benvenuto alla lettura sul mio Blog. 

Oggi vorrei presentare un tema molto dibattuto,  ovvero quello degli ETF tematici, allo scopo di analizzare un caso studio che può metterci in guardia sui potenziali rischi ed offrire io mio punto di vista su questa tipologia di strumenti; Partiamo!


ETF Tematici: Investire o Farsi Trascinare dalla Moda? Il Caso di MJ


Negli ultimi anni, gli ETF tematici hanno guadagnato popolarità grazie a narrative accattivanti e promesse di crescita esponenziale. 

Per chi non ne fosse a conoscenza, stiamo parlando di una branca di ETF che ci permette di avere una esposizione su dei temi molto specifici,  come Acqua,  Intelligenza Artificiale,  Guida Automatica,  Green...insomma davvero per tutti i gusti!

La forte componente attrattiva  risiede nel fatto che spesso ci si possa imbattere  su  dei temi molto "caldi" o particolarmente sensibili  su cui si valuta di "puntare" per poter ottenere una maggiore remunerazione rispetto agli strumenti finanziari più tradizionali.

 

Facciamo un esempio!


Sappiamo tutti che la percentuale di acqua potabile è circa del 2% rispetto a tutta la disponibilità idrica presente sul pianeta, quindi,  perché non approfittare delle sicure difficoltà che incontreremo in futuro, con un bell'ETF sull'acqua?

Tuttavia,  sappiamo bene che in finanza non esistono i "pasti gratis", e questo dovremmo tenerlo sempre in mente. 

Non voglio ripetere cone un mantra che i mercati sono altamente efficienti e quindi quelle che possono sembrare idee innovative in realtà sono già state messe in pratica da molti prima di noi, aiutando il mercato a prezzare correttamente il tutto...

Piuttosto andremo ad affrontare un'analisi di uno strumento che ha dimostrato quanto possano essere "croce e delizia" di un investitore medio,  su un tema molto dibattuto. 


Oggi voglio portare "sul banco" uno degli esempi più emblematici,MJ, il cui nome completo è Amplify Alternative Harvest ETF, e si tratta di un fondo che investe nel settore della cannabis, promosso come il modo migliore per cavalcare il boom di un'industria emergente.



Ma cosa è successo realmente agli investitori che ci hanno creduto? E soprattutto, gli ETF tematici sono davvero una buona idea di investimento o sono solo un prodotto commerciale per attirare retail?



MJ: Quando la Moda Non Porta Profitti


Lanciato nel 2015, MJ è stato il primo ETF sulla cannabis, attirando enorme interesse quando i governi di vari paesi, Canada in primis, hanno iniziato a legalizzare il consumo di marijuana. L’idea sembrava vincente: un settore nuovo, in forte espansione e con un immaginario dirompente.

Nel 2018, con il mercato in piena euforia, MJ ha raggiunto un picco di oltre 480$ per quota. Il settore sembrava inarrestabile, con aziende come Canopy Growth e Aurora Cannabis che si quotavano in borsa con valutazioni da capogiro.

Tuttavia oggi MJ vale circa 22,49$, segnando un calo di circa il 90% dalla sua quotazione; Gli investitori che sono entrati spinti dall’entusiasmo hanno subito perdite enormi.



Grafico di MJ dalla sua quotazione ad oggi:


Pensate: mentre i mercati tradizionali segnavano massimi su massimi,  il valore di questo fondo ha continuato a perdere incessantemente, come evidenziato dal grafico. 


Che  smacco! Siamo così sicuri di dover essere sempre innovativi? Non credo!!!


Perché MJ ha visto questo crollo?


-Settore poco maturo: Molte aziende del settore cannabis erano startup con business model incerti e profitti inesistenti.


-Regolamentazioni sfavorevoli: La legalizzazione è avanzata più lentamente del previsto, soffocando il potenziale di crescita.


-Bolla speculativa: Come per altre mode, i prezzi si sono gonfiati rapidamente per poi collassare.


-Crescita del mercato inferiore alle aspettative: Si prevedeva che la cannabis legale diventasse un’industria multimiliardaria, ma la domanda reale è stata molto più bassa delle stime iniziali.


ETF Tematici: Diversificazione o Illusione?


Uno degli errori più comuni è pensare che un ETF tematico sia automaticamente uno strumento diversificato, solo perché investe in più aziende. 

In realtà, questi prodotti sono spesso concentrati su un singolo settore altamente volatile, rendendoli più simili a un investimento speculativo che a una strategia diversificata, e presentano degli expense ratio molto alti. MJ, ad esempio, ha un costo dello 0,75%, ben superiore a un classico ETF su indici globali.



Rischio Size e le Aziende di Cannabis: Un'Ulteriore Incertezza


Oltre ai già noti fattori di rischio legati alla regolamentazione e alla volatilità del mercato, il settore della cannabis soffre anche di un altro rischio significativo: il fattore di rischio Size. Questo concetto si riferisce alla realtà che le aziende più piccole sono meno stabili e più volatili rispetto alle grandi imprese consolidate.

Certo, sappiamo bene che se le cose vanno come sperato,  questo può portare a dei grandi rendimenti, ma il rovescio della medaglia risiede nel fatto che spesso queste aziende così piccole e settoriali possono portare a grandi perdite


Nel caso di MJ, un ETF che investe in molte piccole aziende del settore, il  fattore di rischio Size si fa sentire con maggiore intensità. Le aziende di cannabis sono spesso piccole start-up, alcune delle quali non hanno ancora raggiunto la redditività, con bilanci in perdita o senza un modello di business sostenibile. Queste aziende sono molto più sensibili ai cambiamenti nel mercato e alle normative governative, che possono avere impatti devastanti.


Conclusione: Gli ETF Tematici Sono una Trappola per Retail?


Molte case di gestione usano gli ETF tematici come prodotto commerciale, spingendo gli investitori a comprare sulla base delle emozioni più che di una reale strategia d’investimento.

Vi invito a leggere questo articolo di Morningstar,  dove viene preso in esame il fatto che per la prima volta da dopo il Covid,  gli etf tematici hanno visto grandi deflussi di capitali,

https://www.morningstar.it/it/news/261166/primo-anno-di-deflussi-per-gli-etf-tematici.aspx

Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo,  e magari tra qualche anno il settore della Cannabis potrebbe ricevere nuovi afflussi di capitali in seguito a cambiamenti normativi: tuttavia dopo un rendimento storico così scadente, considererei uno strumento simile allo stesso modo di una scommessa, e non in altro modo. 

E lo stesso  vale per molti prodotti similari.


Tiriamo le Somme


✅ Quando ha senso (o per dire meglio, potrebbe averne...) investire in ETF tematici?


- Se si ha una convinzione forte e di lungo periodo nel settore.


- Se si è consapevoli dell’alta volatilità e si accetta il rischio di forti drawdown, decidendo di allocare solo una piccola parte di portafoglio. 



❌ Quando evitarli? 


Se si cerca una vera diversificazione (MSCI World o S&P 500 sono molto più efficienti, o variando  per asset class che presentano un percorso storico tangibile,  come Oro e Bond Governativi)


- Se il settore è gonfiato da hype senza fondamentali solidi.


- Se le commissioni sono troppo alte rispetto ai potenziali rendimenti.


La mia Opinione 


MJ dimostra come gli ETF tematici possano rivelarsi un’illusione per gli investitori retail, più che una vera opportunità. Se il tuo obiettivo è costruire ricchezza in modo sostenibile, diffida delle mode e punta su investimenti solidi e ben diversificati.

Penso che se sei arrivato sino a quì, avrai certamente capito che gli  ETF tematici non rappresentano la mia filosofia di investimento e nel mio portafoglio pubblico detengo solo una piccola percentuale dedicata al Rame, che considero una materia prima molto importante e che può lavorare bene insieme all’oro

Reputo la maggior parte di questi strumenti come inutili ed eccessivamente rischiosi, motivo per cui non mi sento certo di consigliarli,  se non con un utilizzo capillare e consapevole. 


Vi ringrazio per la lettura, 

Buon proseguimento. 


Gioele 



Biografia

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