martedì 11 febbraio 2025

Pronti all'azione!

 Ciao a tutti,  

Eccoci finalmente pronti per il mio ultimo episodio di questa serie, dove voglio raccontarvi il mio percorso a tutto tondo e ovviamente,  senza filtri!

Buona lettura 😀 


I PRIMI PASSI

Dopo la batosta ricevuta in seguito alla frettolosa copia di cui ti ho raccontato nel precedente articolo, decisi di  iniziare davvero a imbastire il mio portafoglio in modo totalmente autonomo, e tramite delle ricerche su Google, indivuduai rapidamente negli ETF  (ovvero dei Panieri di Azioni) lo strumento ideale per i miei progetti: efficienti, adeguatamente diversificati e con buone prospettive di crescita.


Tuttavia, decisi di approcciarmi in un modo che credevo fosse unico, salvo rendermi conto che in realtà stavo commettendo uno dei classici errori di impostazione


Preso dalla buona volontà e da una dose di "sana incoscienza" decisi di acquistare via via molti ETF specifici su singole nazioni.

Trovavo così eccitante possedere indici di Nazioni importanti come il Giappone, il Canada, e ovviamente le immancabili India e Cina...vuoi mica saltare i mercati emergenti!!!


Affiancato a questi ETF estremamente specifici affiancai alcune singole azioni che passai ore ed ore a selezionare con le rudimentali idee che avevo sulla scelta di un titolo.

Ero lanciatissimo, perché le mie azioni (che ovviamente erano tra le più popolari, come Pepsico, Amd e Parker Hannifin) stavano andando alla grande, gli indici di Giappone e India andavano forte e AMD stava raggiungendo il suo record storico.

Pensavo di avere composto il portafoglio perfetto!


Tuttavia, presto mi resi conto dei limiti di una gestione complessa  e che supera le nostre capacità organizzative. 

La azioni avevano trimestrali brillanti, ma perdevano valore sui mercati, ed io non riuscivo a capirne realmente io motivo.

Arrivava il giorno del deposito e non sapevo esattamente cosa comprare e in che quantità.

E sopratutto, il vero nemico di ogni investitore attivo, non sapevo realmente quando era il momento di comprare e di vendere un titolo azionario.


Ben presto, capii che dovevo studiare seriamente, senza perdermi inutilmente dietro ad ogni news di mercato ed informazioni prese a spizzichi e bocconi, ma attraverso dei testi seri e strutturati,e mi feci aiutare da persone molto valide, come il buon Gianni Russo, un ottimo consulente autonomo che non smetterò mai di ringraziare, e a cui vi consiglio di andare a trovare sul suo canale di youtube "Investire Per Vivere".


Compresi subito che era necessario semplificare il portafoglio anziché complicarlo con molto strumenti di difficile gestione, visto il capitale modesto e le conoscenze ancora da affinare.


Capii realmente che investire comporta una inevitabile esposizione al rischio,e che spesso non ne siamo realmente consapevoli riguardo  ai prodotti su cui ci stiamo esponendo.


Per farvi un esempio guardate solo l'indice Nikkei,  il più rappresentativo della Borsa Giapponese:





Dopo il massimo di fine anni '80, l'indice ha ottenuto significative perdite, recuperate solo negli ultimi anni.


Il Nikkey, come il FTSE Mib, sono classici esempi di come esporsi su dei rischi specifici ( come singole azioni, etf settoriali ) possa rappresentare un rischio non pagato adeguatamente dal mercato.
Infatti, oltre al rischio sistemico, ci assumiamo anche il rischio specifico che una azienda, settore o paese riescano  a proseguire la loro crescita; e se i mercati nella loro globalità sono quasi sempre cresciuti nell'arco di cento venti anni, lo stesso non può dirsi su molti asset specifici 


AL LAVORO!

Dopo avere letto e compreso i benefici di una strategia  Passiva e Multi-Asset,  ho deciso di mantenere questo tipo di allocazione e di promuoverne i benefici che si possono ottenere, in ogni contesto economico. 


Così ho accorpato tutte le singole azioni all'interno dell'MSCI World,  un Etf che contiene all'interno più di 1400 aziende per circa il 40% del portafoglio. 


Affiancai una massiccia porzione (35%) ai Bond  Usa di Media e Lunga scadenza


Ed ovviamente non poteva mancare l'oro, la migliore materia prima per diversificare il proprio portafoglio,  e piu recentemente affiancandone una piccola porzione di Rame (15% Oro e 5% Rame).


in questo modo il mio portafoglio mantiene stabilmente una allocazione simile a questk diagramma, quì raffigurato. 


Avere in portafoglio degli ETF che comprendano varie classi di investimento,  ci rende protetti in ogni situazione. 

Spero che questa serie ti sia piaciuta,

E che possa esserti stata di aiuto per evitare di commettere i miei errori.


Possa il tuo percorso (di vita e di investimento) essere più sereno e semplice possibile


Un saluto


Gioele 


martedì 4 febbraio 2025

Presentazione...Seconda Parte!

Eccoci alla seconda parte del mio percorso, quello che mi ha portato a creare questo blog e a strutturare il mio account su eToro.


Dopo anni di investimenti in un fondo comune poco fruttuoso, sentivo il bisogno di un approccio diverso: qualcosa che mi permettesse di ottimizzare il mio tempo e, soprattutto, di ottenere un rendimento concreto dai mercati.


L’inizio su eToro


La mia scelta è ricaduta su eToro, il famoso broker multi-asset che molti di noi conoscono. Non lo nego: la decisione è stata influenzata dalla sua massiccia presenza pubblicitaria. Ricordo benissimo gli spot in cui un nerd nella sua cameretta copiava con un clic le operazioni di un amico esperto, mentre continuava a giocare ai videogiochi.








L’idea di replicare automaticamente le mosse di trader più competenti mi intrigava: un modo per imparare sul campo e, magari, ottenere un secondo reddito.


L’iscrizione è stata veloce e intuitiva, e non appena ho avuto accesso alla piattaforma mi sono sentito come un bambino in un Luna Park. Tutte le aziende più famose erano lì, a portata di clic: Apple, Microsoft, Tesla, Coca-Cola… wow! Poi c’erano le coppie di valute, le materie prime, gli smart portfolio già pronti e, naturalmente, i trader più seguiti da cui prendere ispirazione.


Il mondo del CopyTrading...


Quando un nuovo utente si iscrive, viene travolto da una quantità enorme di stimoli. L’interfaccia è semplice e immediata, e la vetrina è dominata dai trader più popolari. Questo crea un circolo in cui i veterani guadagnano sempre più visibilità, mentre per chi inizia è molto difficile farsi notare. Ma questa è un’altra storia…


All’inizio ho deciso di testare il copytrading con un conto demo, copiando Fundmanager Zench, un trader con un solido storico di rendimento e un background nel settore bancario. Mi colpiva la sua disponibilità nel rispondere alle domande e la qualità delle analisi settimanali che pubblicava ogni mercoledì.

Ovviamente dopo qualche settimana iniziai a depositare denaro reale con cui operare


Successivamente, ho aggiunto Coolingman, un ragazzo della Malesia con una strategia più semplice ma efficace. Con lui è nato un bellissimo rapporto di corrispondenza, che prosegue ancora oggi. Uno degli aspetti più belli di eToro è proprio questo: creare connessioni con persone lontane, unite dalla stessa passione per i mercati.







Per mesi ho mantenuto una copia passiva, mentre cercavo costantemente nuove informazioni e valutavo altri trader. Avrei potuto semplicemente lasciare lavorare i professionisti e aspettare i risultati, ma dentro di me sentivo un’irrequietezza crescente. Volevo di più.


È qui che ho commesso un grande errore, e voglio condividerlo per chi si trova nella mia stessa situazione.


Invece di avere pazienza e lasciare che i rendimenti maturassero nel tempo, ho deciso di aggiungere un nuovo trader. Lo avevo scoperto da poco: spiegava poco della sua strategia, ma aveva avuto rendimenti incredibili l’anno precedente grazie a un algoritmo proprietario che operava nel mercato del Forex.


Non sapevo praticamente nulla del Forex, né  rischi connessi, ma non ci ho dato peso. In fondo, era lui a fare il lavoro: io dovevo solo copiare e incassare i profitti. Sembrava un’opportunità d’oro.


Dopo qualche mese, però, la sua strategia è cambiata radicalmente. Ha iniziato a puntare su ETF a leva e ha aperto posizioni short sul Nasdaq, proprio mentre il mercato continuava a salire.


L’effetto è stato devastante. In poche settimane, mesi di piccoli guadagni sono stati quasi completamente azzerati. Un colpo durissimo, soprattutto perché era totalmente fuori dalla mia gestione.


Alla fine, ho deciso di abbandonarlo, ma l’amarezza era tanta. Avevo capito che il copytrading può essere uno strumento potente, ma non permette di delegare ciecamente. Vedevo ancora il suo potenziale, ma non ero più disposto a sopportare perdite dovute agli errori altrui.


E così, ho iniziato a considerare un’altra strada: operare in autonomia.


Ma questo… è un’altra storia...e ne riparleremo nella terza parte  😉


Grazie per aver letto la mia esperienza. Spero che possa esserti utile nel tuo percorso.


Ti auguro il meglio, negli investimenti e nella vita.


Gioele

Biografia

Intervista ai Popular Investor episodio 2

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